domenica 12 gennaio 2014

TERROMOTO DELL'AQUILA....UNA BANDA DI PERSONAGGI SINISTRI


AQUILA UNA BANDA DI SCHIFOSI TARGATI SINISTRA

Si cominciò cosi:
CONDANNA INFLITTA DAL GIUDICE UNICO MARCO BILLI
Processo l'Aquila, condannati tutti i membri della commissione «Grandi rischi»
Sei anni per omicidio colposo plurimo e lesioni colpose: rassicurazioni circa l'improbabilità di una forte scossa



L'Aquila, casette del terremoto usate come tangenti. Vicesindaco indagato si dimette
Tra i quattro arrestati ci sono due ex assessori. Riga (Centrosinistra): "Sono sereno". Un sistema di mazzette descritto da un imprenditore veneto messo alle strette. Nell'inchiesta anche appalti per la ricostruzione promessi in cambio di finanziamenti elettorali al partito “La Destra”. Il sindaco Cialente: "Sorpreso e tradito"


VUOI VEDERE CHE QUESTI LA FANNO FRANCA O GLI DANNO UN ANNO E OTTO MESI ?

..... E SE NON LO FANNO IN PROPRIO CI PENSANO IN FAMIGLIA
DIMISSIONI CIALENTE: IL ''CASO DELLA COGNATA'' CHE HA FATTO SCOPPIARE IL SINDACO

L’AQUILA - È stato il “caso della cognata” di Massimo Cialente a velocizzare la decisione del sindaco dell’Aquila di dimettersi.

Una vicenda portata alla luce dal periodico l’Editoriale e citata oggi anche da alcune testate nazionali.

Secondo quanto è stato ricostruito, Tiziana Ussorio, sorella della moglie e cognata del sindaco, è riuscita quasi a triplicare i soldi spesi per acquistare una casa nel 2004.

Nel 2004 aveva acquistato un immobile in via Luigi Sturzo, pagandolo 180 mila euro anche grazie a un mutuo di 130 mila della Banca di Credito cooperativo di Roma.

La notte del sisma del 6 aprile 2009 l’abitazione è stata completamente distrutta dal terremoto, per questo, grazie alla normativa dell’emergenza, nel 2010 la donna ha chiesto allo Stato di subentrare nel debito residuo e ha venduto alla Fintecna l’unità immobiliare per 163 mila euro, secondo la stima dell’Agenzia del territorio.

Fintecna che ha versato 126 mila euro alla Banca per estinguere il mutuo e altri 36 mila euro alla cognata di Cialente.

Nonostante fosse stata risarcita della perdita, dopo la cessione dei diritti di proprietà sul suo vecchio immobile, il 30 giugno 2011 la Ussorio si è presentata al Comune dell’Aquila e ha chiesto un contributo per acquistarne uno sostitutivo, concesso per un totale di 385 mila euro.

Una somma superiore alla valutazione dell’Agenzia ma non congrua per la donna, che si è rivolta al Tar chiedendone 615 mila. Il Tar si è dichiarato incompetente, passando la palla al tribunale ordinario, dov’è tuttora in corso la causa civile.

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